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EPISODIO N°24

L'esempio di Wakamaru

La bella Kurama non si dà ancora per vinta nel poter recuperare Ataru e farlo diventare un ragazzo “normale” (in realtà non può farne a meno vista la legge del bacio che la costringe a passare una notte con lui per perpetrare la specie). Così decide di mostrargli il suo ideale di uomo affinché lui possa imitarlo e diventare come lui. Il prescelto è il grande combattente dell’antichità Wakamaru che è anche il padre della principessa Kurama. Wakamaru fiero bello e abilissimo nel combattimento vive solo per annientare gli Heike e non pensa minimamente alle donne. Rifiuta infatti di conoscere la madre di Kurama (sua futura sposa) quando sconfigge i Tengu che erano andati a “testare” la sua forza. Ataru quindi si presenta e prega di essere preso come suo allievo per poter diventare come il suo presunto suocero. Nel frattempo giunge nel passato anche Lamù che aveva estorto informazioni da un folletto nel nostro tempo e alla sua vista (della bellissima Lamù in bikini) sviene , in realtà aiutato dalle martellate di Ataru che voleva “calmarlo” in quanto preso dal panico. Al suo risveglio le parti si invertono. Wakamaru diventa l’allievo ed Ataru il maestro, ma di vita. Gli insegna i punti deboli delle donne e come conquistarle. Kurama naturalmente non ne rimane soddisfatta. Inoltre Lamù prova a togliere di mezzo Kurama pregando il mitico Benkei di rendere Wakamaru incapace di procreare. L’incontro dei due è però voluto dal destino e dopo una breve colluttazione (anche per colpa di un equivoco) li porta ad unirsi per distruggere gli Heike e così Wakamaru ringrazia Ataru ma gli spiega che un uomo nella vita deve prefissarsi e raggiungere un obbiettivo per realizzarsi. Commosso il liceale saluta per sempre il suo amico del passato e torna ai nostri giorni dove lui si prefiggerà un obbiettivo da raggiungere, castigare 1000 donne !!!!!!!!

Curiosità sulla puntata

  • I personaggi di Ushi Wakamaru e Benkei sono realmente esistiti e sono riferimenti storici importanti per il Giappone tanto da essere considerati quasi leggende.
  • Quando Lamù interroga il Tengu per sapere dove Kurama aveva portato Ataru, nell'adattamento italiano questo gli dice che la principessa voleva fargli conoscere un uomo ma lui non sapeva chi fosse ma solo che per la principessa questa persona era il suo ideale. Nei dialoghi originali invece ci sono ancora giochi di parole che creano fraintendimenti da parte di Lamù. Infatti quando chiede al folletto dal lungo naso dove aveva portato Ataru questo risponde "a diventare discepolo di un certo uomo" usando le parole  "saru otoko" ossia un "certo uomo", Lamù invece capisce "discepolo di una scimmia" perchè "saru" può essere tradotto anche come "scimmia" o "scimmione" quindi "saru otoko" per la tigrata significava "uomo scimmia".
  • Quando Wakamaru vede la prima volta Lamù si agita tantissimo per via dell'abbigliamento molto succinto della bellissima spaziale e Ataru per calmarlo gli dà delle martellate in testa. Nei dialoghi originali, mentre lo fà usa la parola "Sukimono" che è  un gioco di parole che viene dalla parola "Sukiari" usata nel kendo (una scherma fatta con spade di bambù) che descrive quando le difese dell'avversario sono abbassate e quindi è vulnerabile. La parola "storpiata" da Ataru ossia "Sukimono" significa invece "qualcuno a cui piace il sesso" e per analogia intende dire che Wakamaru ha abbassato completamente le sue difese alla vista di una bella donna quasi nuda.
  • Un'altra cosa che non si coglie molto nell'adattamento italiano è il pezzo finale della puntata quando Wakamaru saluta Ataru dicendo che deve distruggere gli Heike. Prima di congedarsi dal suo discepolo fà una sorta di "gempuku", una cerimonia atta a dare lo status di samurai vero e proprio ad un apprendista che di norma cambiava anche il proprio nome. Infatti Wakamaru promuove Ataru a samurai e gli dà il nome di "Corvo Yoshitsune". Quest'ultimo non è altri che il nome che Wakamaru darà a se stesso in età adulta.

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