Molto tempo fa, in una fredda regione del Giappone del nord, vivevano un taglialegna e suo figlio, Mosaku e Minokichi. Un giorno, usciti per andare a caccia, furono sorpresi da una tormenta di neve e si persero; fortunatamente trovarono riparo in una capanna di legno abbandonata e poterono trascorrere la notte all’asciutto.  Così i due ebbero modo di parlarsi con tranquillità come non avevano fatto da molto tempo, e il vecchio Mosaku cercò di esporre al figlio alcune sue preoccupazioni: “Credo, figliolo” gli disse “ che sia giunto per te il momento di prendere moglie. Io inizio a sentire il peso della vecchiaia, e tu hai bisogno di farti una famiglia per non restare solo…” I due si addormentarono poi accanto al fuoco; mentre Minokichi pensava ancora alle parole del padre, una raffica di vento più forte delle altre fece spalancare la porta della capanna. In un turbinio di neve apparve sulla soglia una donna dalla pelle candida e dai lunghi capelli neri, con indosso unicamente una leggerissima veste bianca. Quasi aleggiando sul pavimento di legno della capanna, si diresse verso il vecchio Mosaku, mentre Minokichi non riusciva a muovere un dito dallo stupore. La donna soffiò una brezza gelida sul padre, poi si volse verso il giovane, e sorridendogli disse: “La giovinezza è meravigliosa. Ti lascerò vivere, ma ricorda: se racconterai a qualcuno quanto è avvenuto questa notte, ucciderò anche te.”  Detto questo, la donna svanì com’era apparsa, e Minokichi perse conoscenza. Il giovane non capì se era accaduto tutto per davvero o se si fosse trattato solo di un sogno, ma il mattino dopo, quando si risvegliò, ebbe la triste sorpresa di trovare accanto a sé il padre privo di vita.  Al funerale in tanti cercarono di consolarlo, e molti dissero che la bufera era stata fra le più violente che si ricordassero a memoria d’uomo. Minokichi, pur provando un’immensa tristezza per la morte del padre, non fece parola con nessuno della misteriosa dama in bianco. Esattamente un anno dopo, durante un giorno di pioggia, Minokichi intravide dalla finestra una donna che si riparava sotto il portichetto di casa sua. La invitò all’interno ad attendere la fine del maltempo, e così la conobbe: disse di chiamarsi Yuki e di essere in viaggio per la capitale.  Minokichi si offrì di aiutarla in qualsiasi modo, parlarono a lungo e bevvero tè. Ancora prima di capirlo, i due si erano già innamorati. Inutile dire che Yuki non ripartì più per il suo viaggio e rimase con Minokichi.  I due si sposarono, ebbero cinque figli, e vissero per lungo tempo felicemente e senza problemi. L’unico fatto che preoccupava il marito era la salute cagionevole di Yuki, che sembrava essere ancora più delicata nelle giornate calde e in estate; fortunatamente, le brezze serali erano sufficienti a donarle sollievo e serenità. Una sera, mentre Yuki era occupata a cucire, Minokichi osservò attentamente la moglie, e costatando ancora una volta quanto fosse bella, gli sembrò di notare una certa somiglianza con la dama delle nevi, anzi… era proprio identica! Minokichi, dopo molte congetture, decise di dirlo a Yuki, e le raccontò per filo e per segno lo strano sogno fatto anni prima, la notte della morte del padre. “Era proprio necessario raccontarlo a qualcuno?” le chiese Yuki smettendo d’un tratto di cucire e voltandosi verso di lui “Non dovevi dirlo a nessuno: perché l’hai fatto?” disse alzandosi e dirigendosi verso la porta mentre il suo kimono sfumava fino a diventare bianco come la neve. Piangendo, la donna delle nevi si allontanò in un gelido mulinello d’aria da Minokichi per non essere costretta ad uccidere l’unico uomo che l’aveva amata, ma che aveva anche rotto la promessa. Da allora Minokichi non rivide mai più sua moglie, e la gente di quei posti narra tutt’oggi che, nelle gelide notti invernali, colei che loro chiamano Donna delle Nevi vaga sola e disperata tra i monti, alla ricerca di un uomo che possa amarla e, contemporaneamente, mantenere il segreto della sua vera identità.

 

 

Personaggio ispirato in Uruseiyatsura : OYUKI