Il giovane Bennosuke è discendente della famiglia Arima di Kyushu e il nonno Hirada  Shoken fu al servizio del daimyo Shinmen Iga no kami Sudeshige del castello Takeyama. Hirada sposò in seguito la figlia del daimyo, cosa che gli permise di portare il nome “Shinmen”. Abbandonato alla tenera età di 7 anni dal padre Munisai (abile maestro di spada e guerriero) viene adottato dallo zio materno che gli insegnò probabilmente i primi rudimenti sulla scherma. Questo doveva servire al prete (zio di Bennosuke) a renderlo più disciplinato e responsabile visto il carattere aggressivo del giovane. Anche se molto giovane ebbe comunque opportunità di combattere con samurai noti e abili ed a soli 13 anni vinse il suo primo duello uccidendo il forte samurai Arima Kihei appartenente alla scuola Shinto-ryu mentre a 16 anni vinse il secondo contro Tadashima Akyama che ricevette anche un elogio dal giovane Miyamoto prima di morire. L’immediato futuro lo vede in viaggio senza un meta precisa in cerca di fama e avventure e questo lo porterà a partecipare con successo alla terribile battaglia di Sekigahara. Compiuti i 21 anni si reca a Kyoto per attuare una vendetta. Gli Yoshioka davano per tradizione il maestro d’armi alla famiglia Ashikaga ma in seguito alla sconfitta di quest’ultimi, Ieyasu proibì agli Yoshioka di esercitare il mestiere delle armi. Anni prima il padre di Bennosuke, invitato dallo shogun Ashikaga Yoshitaki per dimostrare la sua abilità, vinse 2 incontri su 3 contro gli Yoshioka. Quindi quando seppero della presenza del figlio di Munisai in città urto l’onore della famiglia Yoshioka e questo risentimento ebbe epilogo con la sfida tra Bennosuke e il capo del clan Seijiro. Il duello avvenne su una collina nei pressi di Kyoto e Bennosuke arrivò tardi all’appuntamento per lo scontro ma non per questo si scusò ansi, attaccò con violenza Seijiro scaraventandolo a terra nonostante bennosuke avesse solo un bokuto (la spada di legno)  e il suo avversario invece una spada vera. Questa sconfitta portò Seijiro a tagliarsi il codino, simbolo della casta guerriera. Questo gesto significava che era stato disonorato ad un punto tale da non poter più combattere. Continuando a rimanere in città per provocazione agli Yoshioka costrinse il fratello di Seijiro (Denshichiro) a combattere con lui ma ebbe medesima sorte. Arrivando sempre in ritardo per innervosire l’avversario Bennosuke vinse con un sol colpo del suo bokuto. L’ultimo rimasto era il figlio di Seijiro, Hanshichiro, ancora giovane per essere un samurai ma sia la tradizione che il non volere in futuro possibilità di repliche imponevano a Musashi di sfidare anche lui. Il duello si doveva tenere in un bosco di pini e pensando sempre al ritardo solito di Musashi, il giovane Yoshioka si portò dietro degli uomini armati per tendergli una trappola. Miyamoto però era già sul posto dall’alba e ascoltando e vedendo il tutto si scagliò contro gli Yoshioka che impreparati non seppero respingerlo. Uccise sempre col suo bokuto Hanshichiro e altri uomini fino a che non fuggì per via di attacchi portati con arco e frecce. Sconfitti gli Yoshioka abbandonò Kyoto e nel 1605 si recò presso il tempio Hozoin per sfidare Oku Hozoin, allievo del grande bonzo Hozoin Inei che aveva fondato la sua scuola dopo aver studiato con Izumi Musashi no kami di Shinto-ryu. Il giovane Miyamoto vinse 2 volte in combattimenti non violenti usando una corta spada di legno contro lo yari del bonzo. Questa permanenza al tempio gli fu utile non solo per misurarsi nelle abilità ma anche perché ebbe modo di studiare nuove tecniche e imparare la loro filosofia. Proseguendo il suo viaggio verso Heiho incontrerà poi ad Iga Shido Baikin, un maestro nell’uso della kusari-gama, un’arma formata da una falce e una catena di 2 metri attaccate (all’estremità della catena). La sfida ebbe luogo davanti agli allievi di Baikin che cominciando a combattere roteò la kusari per avvolgere la spada di Musashi e tirarlo verso se stesso, ma il giovane Miyamoto estrasse la spada corta e gli passò il petto. Quando gli allievi videro il loro sensei cadere, attaccarono tutti insieme Musashi che però con 2 spade li mise in fuga. I duelli per Musashi sembrano non finire mai nel corso del suo viaggio, infatti proprio ad Edo (l’attuale Tokyo) il guerriero Muso Gonosuke sfidò Musashi che era intento ad intagliarsi una nuova arma di legno e appena finita si alzò in piedi pronto al combattimento. Muso sferrò il primo attacco con il suo bastone ma il rivale avanzando verso di lui senza problemi lo bloccò con estrema facilità. Vedendo la sua inferiorità, Muso Gonosuke si arrende smettendo subito di duellare.
Nel suo incessante pellegrinare e vincere sfide, Musashi giunse anche ad Izumo dove erano solito trovarsi per tradizione molti fortissimi guerrieri e per questo il giovane chiede al signore del luogo (Matsudaira) di scontrarsi col più forte di loro.
La scelta cadde su un samurai che usava un’arma formata  da un bastone esagonale più lungo di 2 metri e il duello ebbe luogo nel giardino della biblioteca del castello. Le armi di Musashi questa volta erano 2 spade di legno e con esse strinse “alle corde“ l’avversario (contro i gradini di una scalinata) e lo colpì in viso in un primo tempo e sulle braccia in un secondo facendolo capitolare. Alla vista della sua bravura anche Matsudara volle misurarsi con Musashi che ripetendo la tattica usata poco prima spezzo l’arma del suo avversario. Il signore del castello ammirando l’abilità del suo avversario si inchinò quando venne sconfitto, così Miyamoto restò qualche tempo presto Matsudara per istruirlo nelle sue tecniche. Come avrete notato la vita di Musashi è tutta un viaggio e duelli in ogni angolo per affinare e dimostrare le sue grandi abilità, e il suo combattimento più famoso, più difficile ed importante si svolse a Kogura contro il grande Kojiro Sasaki, famoso per il suo combattimento chiamato tsubame-gaeshi che letteralmente significa contrattacco a coda di rondine e questa sua abilità lo aveva reso famoso al pari di Musashi. Per il duello venne chiesto il permesso al signore del luogo, Hosokawa Tadaoki e stabilito il luogo e l’ora (alle 8 del mattino sulla spiaggia Mukojima). Il giorno dello scontro Musashi fece tutto con la massima calma, si ritaglio un’altra arma e quindi armato di spada corta e bokuto si diresse verso il luogo prestabilito arrivando con 2 ore di ritardo. Una volta sulla spiaggia si tolse la sopravveste, si legò le maniche del kimono perché non gli dessero fastidio durante il combattimento e si legò il fazzoletto sulla fronte ma a mò di frontino per i capelli (per trattenerli). Kojiro quando vide il suo avversario, arrabbiato per il ritardo, sfoderò la spada e gettò il fodero nel mare e in quel momento (dicono alcuni testi) Musashi gli disse che aveva perso perché (secondo lui) nessun vincitore getta via il fodero della propria spada. Iniziato il duello Ganryu (Kojro) tagliò il fazzoletto sulla testa di Musashi mancandolo quindi di un niente mentre Musashi lo colpì bene in testa facendolo accasciare a terra. Ma da terra Kojiro riuscì ad attaccare ancora di punta che lacerò il kimono di Miyamoto (rimancandolo per un soffio) e Musashi invece lo colpì al petto vincendo così il grande duello. A questo punto sfoderò la sua spada corta, fece un salto all’indietro tenendo le braccia aperte (in onore del suo avversario), poi si inchinò agli ufficiali che stavano seguendo il duello, dopo di chè prese una barca e se ne andò. Una volta compiuti i 29 anni, Bennosuke abbandonò i duelli per studiare in modo teorico l’uso più appropriato delle sue strategie anche applicate nel combattimento tra eserciti. Qualche anno dopo scoppiò una ribellione ad Osaka presso il castello contro Ieyasu da parte degli Ashikaga. Musashi naturalmente non si tirò indietro da questa nuova battaglia e si scontrò con quelli che un tempo combatterono a fianco di lui ovvero i guerrieri di Sekigahara. Anche se in futuro ci furono altre occasioni per lui di combattere e sfoderare la sua incredibile maestria purtroppo non ci sono giunte notizie certe  su cosa realizzò nell’immediato futuro e per un arco di circa 20 anni dopo l’assedio di Osaka. Raggiunti i 50 anni raggiunse la sua completezza delle sue conoscenze (il termine della Via) e quindi si dedicò ad applicare tutto il suo sapere in altre discipline come la scultura, poesia,pittura, calligrafia, saggistica e forgiature di tsuba (else delle spade). Di lui si dice pure che visse sempre scapolo e che curava poco la sua persona, essendo sporco e sifilitico. Parlando di lui si facevano battute dicendo che sarebbe stato impossibile lavarlo finchè avvesse avuto una spada vicino , e praticamente ci andava pure a letto con essa. Facendo un passo indietro, a 40 anno adottò un ragazzo (Miyamoto Yori) con cui viaggiò verso nord dove il figliastro di Musashi trovò lavoro presso il signore di Kogura. Anche il padre però ci rimase per 6 anni. A 57 anni diventa maestro d’armi del signore di Kumamoto (Hosokawa Tadayoshi), e per lui scrisse “Heiho Sanjugo Kaiho” ovvero 35 precetti di Heiho che sintetizzava la sua esperienza. Tadayoshi però morì all’improvviso lasciando Musashi in una tristezza molto profonda tanto da debilitarlo e da non permettergli di salire addirittura le scale da solo !! Però si dice anche che in occasione di un incendio venne visto unire 2 tetti con una scala e corrervi agilmente sopra. Sicuramente le situazioni di pericolo ed azione lo facevano ringiovanire di colpo. All’età di 60 anni scrisse la sua opera più conosciuta, famosa e d’impatto, il “Gorin no sho” (Il libro dei cinque anelli), strutturato come lettera ad un allievo. Poco prima della sua morte scrisse invece “Dokko do” (la via che bisogna percorrere da soli) formato da 19 precetti. Lo stesso giorno diede ai suoi 3 allievi le spade e la sella, il Gorin no sho a Terao Katsunobu e una copia di Heiho Sanjugo Kaiho a Terao Nobuyuki. Morì sette giorni dopo e si racconta che alla fine della cerimonia, un tuono scosse il cielo e la terra mentre Musashi Miyamoto abbandonava il suo corpo. La sua tomba è a 6 km da Kumamoto.
CURIOSITA'
 
Il più forte in assoluto
Questo grandissimo personaggio storico è ancora oggi ricordato per la sue immense capacità e non solo di guerriero anche se non possiamo però trascurare il fatto che Musashi Miyamoto è sopratutto (a giusto avviso) il più grande uomo di spada di tutti i tempi. La sua opera più famosa (Il libro dei 5 anelli) è tutt’oggi un validissimo aiuto per chiunque debba prepararsi ad affrontare una grossa prova (esami e cimenti di ogni tipo) in quanto aiuta moltissimo a prepararsi a livello psicologico. Anche gli odierni samurai (gli operatori in borsa) non nascondono di ispirarsi spesso al libro del celebre guerriero.

Gallery

 

 

Personaggio ispirato in Uruseiyatsura : MUSASHI MIYAMOTO